La possibilità di creare contenuti video con estrema facilità, di poterli modificare a piacimento con testi, filtri e musica, senza la necessità di alcuna esperienza tecnologica pregressa, fa sì che Tik Tok, il social network cinese lanciato nel 2016, rappresenti il futuro per la medicina e nello specifico per la radiologia.

A lanciare questa sfida è uno studio pubblicato sulla rivista “Current Problems in Diagnostic Radiology” e condotto da un team guidato dalla dottoressa Jessica Lovett della Langone Healt, centro medico accademico dell’Università di New York.

Proprio la radiologia, in quanto tecnica diagnostica che si avvale di immagini, potrebbe sfruttare il potenziale offerto da Tik Tok. La scienza medica ha mostrato già nel corso degli anni di poter sfruttare al meglio i social per alfabetizzare la popolazione su determinate tematiche, sensibilizzare gli utenti alla prevenzione, divulgare notizie scientifiche, valutare la salute pubblica e reclutare persone per degli studi clinici.

Facebook, Twitter, Instagram e Youtube hanno già mostrato la propria utilità a questi scopi, ma è Tik Tok l’applicazione che ha mostrato la più rapida crescita in pochi anni, un territorio ancora inesplorato e sul quale la scienza medica non è ancora approdata.

Per condurre lo studio il team ha deciso di vederci chiaro e andare alla ricerca della parola “radiologia” all’interno di Tik Tok, selezionando i post che potevano soddisfare criteri appropriati, analizzandone fonti e contenuti. Alla fine la “caccia” alla radiologia ha prodotto 284 post, scelti tra quelli presenti sulla app dal 2016 a oggi, condivisi da 187 utenti di cui l’81% rappresentato da personale di radiologia non medico e un 5% da radiologi.

Un ulteriore approfondimento ha chiarito che:

  • I 284 post hanno avuto una media di 1.520 lettori, 60 like e 2 commenti.
  • Il 65% dei posti erano correlati al lavoro, il 24% di argomento clinico, l’11% costituito da post personali e l’1% a scopo promozionale.Il 65% dei post realizzati dai radiologi erano di natura clinica;
  • L’88% di questi erano casi di imaging

Di questi casi di imaging pubblicati su TikTok, il 45% era correlato alla tomografia computerizzata (TC), il 30% ai raggi X, il 15% alla risonanza magnetica, il 3% agli ultrasuoni, il 3% a fluoroscopia e un ultimo 3% a modalità di imaging miste. Il 38% dei 284 post erano legati alla pandemia da COVID-19, un dato importante che ci mostra quanto i social siano attivi sugli argomenti medici del momento.

Altrettanto importante è il dato che riguarda il lavoro di radiologo: il 42% dei post ha mostrato come questa sia una professione piacevole, che porta soddisfazioni e orgoglio a chi la svolge.Il team ha infine concluso che i risultati della ricerca raccontano di un’occasione importante per i radiologi di essere i primi ad adottare questa popolare piattaforma al fine di generare contenuti orientati clinicamente, impegnarsi professionalmente e discutere argomenti di stretta attualità.